Migliaia di fedeli e devoti insieme a tantissimi turisti provenienti da tutte le parti d’Italia e dall’estero, hanno assistito all’emozionante Calata di San Filippo Siriaco, abbarbicandosi sin dal primo pomeriggio di sabato sulle pendici del monte Castello in attesa che si compisse il secolare evento.
Dopo la sfilata del corteo storico medievale (a cura dell’associazione Giovani Oggi) alle 18.30 l’ultimo sparo di cannone ha dato il via ai 30 portatori guidati dal Sindaco Antonio Petralia, alla Calata di San Filippo che dalla chiesa del SS. Crocifisso, attraverso il ripido sentiero a gradoni (quest’anno percorso magnificamente in soli 5 minuti), conduce alla Chiesa Madre.
Una tradizione che fa parte della cultura e dell’anima dei calatabianesi che si tramanda da secoli e pertanto ritenuta imperdibile. Ad accompagnare il fercolo del Santo con i suoi portatori nell’ultimo tratto della “Calata”, prima del suo ingresso alla Chiesa Madre in piazza V. Emanuele sono stati circa 15 comandanti delle polizie municipali di altrettanti Comuni della provincia di Catania che hanno aderito all’invito diramato dal sindaco Antonio Petralia e dal Comandante della P.M. Rosario Franco.
In serata, presentato dal Salvo La Rosa, ha avuto luogo,offerto dall’amministrazione comunale, il concerto di Toni Maiello vincitore dell’ultimo festival di Sanremo -categoria giovani- e che ha fatto registrare oltre al notevole flusso di presenze soprattutto in ambito giovanile, grande entusiasmo per i brani interpretati coinvolgendo il folto pubblico.
Il sindaco Antonio Petralia ha dichiarato: “ Domenica prossima alle 19.00 San Filippo sarà ricondotto dai suoi fedeli portatori, su per il monte Castello, nella chiesa del SS. Crocifisso, portando con sé tutte le raccomandazioni e gli auspici che la comunità calatabianese e tutti i devoti gli hanno affidato.”
Di San Filippo che gode della fama di guaritore e di esorcista si narra che un giorno fu sfidato da Satana a provare la potenza di Dio. Il demonio legò il Santo con delle pesanti catene, ma Filippo si liberò facilmente; in seguito Filippo legò Satana con un filo della sua barba riportando il demonio negli inferi, il Santo quando tornò fuori, uscì ricoperto di fuliggine, per questo motivo il Santo viene raffigurato tutto nero.
