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Il Comune si costituisce contro due ricorsi avverso due ordinanze sindacali

Categoria: comunicati stampa

La Giunta Municipale con due distinte deliberazioni ha incaricato dei legali per la difesa delle ragioni dell’Ente avverso due ricorsi presentati al Tribunale Amministrativo di Catania e al Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo da alcune ditte private contro due distinte ordinanze emesse dal Sindaco. La prima riguarda un’ordinanza del sindaco adottata nell’agosto del 2010,  ove si imponeva al proprietario dei versanti collinari posti al di sopra del quartiere di Manganelli di eseguire una serie di opere di consolidamento del pendio e di regimentazione delle acque meteoriche per la salvaguardia degli abitanti del medesimo quartiere.

A questa ordinanza il privato aveva già presentato ricorso al TAR, che non aveva accolto le ragioni del ricorrente, avendo pertanto riconosciuto la validità delle motivazioni dell’ordinanza del sindaco. La seconda ordinanza , invece, era stata adottata alla fine del 2010 e concerneva il divieto di accesso, per la salvaguardia dell’incolumità pubblica e privata, limitatamente al periodo invernale a due comproprietari privati di un fondo agricolo, i quali utilizzavano per l’accesso alla loro proprietà  un ingresso carrabile abusivo,  accessibile esclusivamente dall’alveo del torrente S. Antonio. Anche i due privati hanno proposto un primo ricorso al Prefetto di Catania il quale, tramite il cosiddetto silenzio rifiuto, ha di fatto legittimato l’atto amministrativo del Sindaco.

Il Sindaco Antonio Petralia ha dichiarato : “Le problematiche affrontate con le due ordinanze adottate dal sottoscritto per la tutela dell’interesse e della incolumità pubblica, sono di rilevante importanza perche in una si è rilevato il totale abbandono dei terreni che a seguito di incendi e dell’incuria dei proprietari privati, si trasformano in luoghi di costante pericolo per il riversamento di fango e pietre sulla viabilità e sulle abitazioni sottostanti; nell’altra, invece, è stata verificata la presenza di accessi abusivi praticati sull’alveo del torrente che,  come nel caso del Sant’Antonio, a seguito di improvvise ed intense piogge si trasforma in un corso d’acqua impetuoso e pericoloso per chi lo attraversa”.

Calatabiano, 25/06/2011