La Giunta Municipale ha deliberato l’intitolazione del parco comunale, sino ad oggi appellato “Cocula”, al nome del Santo Padre Papa Giovanni Paolo II. Ricordiamo che il Sindaco, in occasione dell’inaugurazione del giardino pubblico avvenuta nel luglio del 2009, ebbe a manifestare l’intenzione di dedicare il parco allo scomparso Papa, in considerazione della Sua particolare attenzione dimostrata durante il pontificato alle problematiche giovanili e all’affetto paterno manifestato in tante sue visite pastorali in tutto il mondo nei confronti dei bambini. Lo scorso mese di dicembre il Sindaco aveva organizzato al fine di iniziare la procedura amministrativa,un incontro con i Consiglieri comunali e con l’arciprete parroco don Sebastiano Leotta, alla presenza dell’artista e scultore locale Giovanni Murganti, durante il quale si affrontarono le problematiche connesse alla realizzazione di un’opera scultorea da dedicare alla memoria del Santo Padre, della quale i presenti potettero visionare un bozzetto in argilla.
Dopo l’atto di indirizzo dell’esecutivo, si passerà al più presto alla procedura di affidamento dei lavori per la sistemazione della piazza interna al parco tramite la collocazione di mattoni in terracotta a coprire i giunti inerbati, alla realizzazione del muro di supporto del bassorilievo che raffigurerà il Santo Padre e all’affidamento dell’incarico all’artista del quale nella delibera di giunta si è confermato il nominativo di Giovanni Murganti.
Il Sindaco Antonio Petralia dichiara:“Spero di concludere le procedure e la realizzazione degli interventi nel mese di aprile prossimo in modo da poter personalmente procedere all’inaugurazione dell’opera artistica che i calatabianesi vogliono dedicare alla memoria di un grande uomo, da recente beatificato dalla Chiesa. Con l’occasione sistemerò la piazza quadra all’interno del parco rendendola percorribile e praticabile nella massima sicurezza da parte delle famiglie e dai bambini che frequentano questo luogo, ormai divenuto un punto di riferimento importante per tutta la collettività calatabianese”.