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Depuratore consortile.Il 13 novembre l’udienza davanti al Tar Lazio

Categoria: comunicati stampa


Comunicato stampa N.69 del 11/11/2012
 
All’udienza del prossimo 13 novembre 2012 davanti al Tar del Lazio il Comune di Calatabiano tutelerà gli interessi dei propri cittadini avverso la deliberazione del CIPE n. 60 del 2012 con la quale sono stati negati i finanziamenti per il potenziamento del depuratore di Giardini Naxos alla foce dell’Alcantara e di Letojanni. Il sito che ospita i due impianti invero è inquinato a causa della vetustà e della incapacità delle macchine di reggere il carico di smaltimento che viene da un agglomerato urbano che nel corso degli anni è andato crescendo senza il contestuale potenziamento delle macchine depuratrici. In estate, peraltro, si moltiplica il numero delle utenze attive nelle città interessate dai depuratori, con i conseguenti effetti disastrosi sotto il profilo ambientale ed igienico-sanitario che finiscono con il pregiudicare le spiagge di San Marco. “Quello che colpisce un attento lettore della deliberazione n. 60/2012 CIPE, la quale ha escluso il finanziamento degli impianti di Giardini e Letojanni, è l’assenza di qualsiasi indagine istruttoria circa la capacità attuale dei due depuratori di rispettare l’art. 10 della Direttiva 91/271/CEE e cioè circa la capacità degli impianti di depurazione di Giardini Naxos e Letojanni di assorbire l’impatto delle fluttuazioni demografiche stagionali” – dichiara l’avv. Lucio Fresta, difensore del Comune di Calatabiano e di svariati operatori turistici del litorale di Calatabiano – “In questo modo il CIPE pare dimenticare come l’Italia sia stata condannata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea con recente sentenza del 19 luglio 2012 proprio per aver infranto l’obbligo di adeguare gli impianti di Giardini e di Letojanni alle emergenze ed ai picchi stagionali”.Il finanziamento per il potenziamento degli impianti di depurazione di Giardini Naxos e di Letojanni è stato richiesto secondo i criteri CIPE al fine di superare le situazioni di contenzioso comunitario in cui è coinvolta l’Italia sin dal 2009 per non aver rispettato gli art. 3, 4 e 10 della Direttiva 91/271/CEE che impongono agli Stati membri un sistema di smaltimento delle acque reflue efficiente. Sulla base di ciò il CIPE ha ammesso a finanziamento 96 interventi di adeguamento in Sicilia (per un totale di Euro 1.095.921.672,61 nella sola regione insulare) sulla base di una analisi circa la capacità dei detti progetti di contribuire al superamento delle infrazioni e della fase avanzata di progettazione. I quattro progetti presentati dal Consorzio Rete Fognante erano tutti muniti di livello esecutivo di progettazione e rispondevano all’esigenza di superare le infrazioni comunitarie così da poter restituire alle spiagge del comprensorio tutto il proprio pregio naturalistico. Essi riguardavano: le opere necessarie al ripristino della condotta emissaria e sottomarina dell’impianto di depurazione che scarica sul Torrente Alcantara (per Euro 4.288.500,00), il completamento dell’impianto di depurazione di Giardini Naxos, il consolidamento del costone San Filippo a protezione dell’impianto di depurazione di Letojanni ed il ripristino dell’argine sinistro sul fiume Alcantara a protezione dell’impianto di depurazione di Giardini Naxos. TaIi progetti, tuttavia, sono rimasti ingiustamente esclusi a favore di altri progetti presentati da altri enti molti dei quali muniti di livello di esecutività solo preliminare. “Per quanto concerne il nostro comune -dichiara il sindaco Giuseppe Intelisano- per la prima volta si ravvede la possibilità di porre in essere tutte quelle azioni legali ma anche di condivisione con gli altri Comuni costieri, che hanno nel corso di questi anni subìto l’aggressione derivante da un impianto insufficiente a garantire le giuste garanzie di sicurezza per la balneazione di un litorale splendido ma passato per lo più alla cronaca per i continui guasti del vicino depuratore consortile i quali hanno mortificato, in particolare, gli operatori del settore ed una vasta utenza di vacanzieri che malgrado tutto hanno rivolto la loro attenzione verso la spiaggia di San Marco. L’impegno di questa amministrazione comunale finirà solo quando per la prima volta si penserà a dare risoluzione all’annosa vicenda, attraverso un impegno vero, veloce ed adeguato a risolvere finalmente questo storico problema e far sì che gli imprenditori interessati ad acquisire o realizzare strutture ricettivo-turistiche di cui il territorio ha bisogno possano essere incentivati a farlo, sapendo di poter contare su un elemento centrale per fare turismo, quale è un mare sicuro e magari, e puntando al raggiungimento di un riconoscimento (bandiera blu) in grado di riabilitare Calatabiano e l’intera riviera”.
 
 
Calatabiano,11 -11-012As Salvatore Zappulla
 zappullas@tiscali.it

Calatabiano, 11/11/2012