Castello Arabo - Normanno
Maestoso a dominare la vallata su cui giace l'attuale centro urbano di Calatabiano, si erge il castello, circondato dai resti delle possenti mura di cinta e dell'antico borgo.
Ad esso vi si accede attraverso una bellissima strada a gradoni in pietra che si sviluppa ad andamento sinuoso nella campagna di ficodindia, mandorli e ulivi, e che nei giorni della festa (il sabato antecedente la terza domenica di maggio) del Santo Protettore di Calatabiano, San Filippo Siriaco, viene percorsa vertiginosamente dai fedeli con il fercolo del santo a spalla.
La fortezza sembra avere una origine araba come dimostrerebbe il suo nome Kaalat-bian (castello di Biano, suo probabile amministratore e signore). Successivamente rimaneggiato dai Normanni come dimostrano gli avanzi della parte superiore, il Castello appartenne ai conti Pagano e Gualtiero Parisi di Avellino. Migliore difensive furono apportate dal successivo dominio degli Svevi e Aragonesi. Particolare splendore assunse nel periodo di dominio della famiglia dei Cruyllas e dei Palagonia fino ad essere gravemente colpito dal terribile terremoto del 1693 e a cadere progressivamente in rovina.
Sulle mura di difesa sono ancora evidenti le saettiere ed alcuni tratti di merlatura, mentre di grande interesse architettonico sono: il portale d'ingresso al maniero, costituito da un arco a sesto acuto in conci lavici e pietra arenaria sormontato da beccatelli reggenti, e il salone dei Crujllas, situato al centro del cortile e dal cui interno è possibile ammirare un bellissimo scorcio della valle del fiume Alcantara. Esso è diviso simmetricamente da uno stupefacente arco in pietra lavica il cui concio in chiave porta le insegne dei Crujllas, riprese poi nell'attuale stemma del comune di Calatabiano.